Padel sì, ma nel modo giusto. Avvicinarsi a questo sport è una scelta vincente, ma non basta l’entusiasmo per diventare giocatori di padel. Saper scegliere la racchetta, conoscere le regole, avere costanza e disciplina sono le basi per approcciare la disciplina. Rispettare (il padel) e rispettarsi, senza stressare eccessivamente il proprio fisico, significa migliorare costantemente il livello di gioco. Quali sono, allora, gli errori da evitare quando si inizia a giocare a padel? Per dare una risposta al dubbio che tormenta i neofiti, ci siamo affidati a dei veri esperti. Quattro maestri hanno messo a disposizione il loro background per creare un decalogo prezioso.
Nessuno si salva da solo
Per Francesco Corsi sono due le criticità di dribblare:
· Non essere autodidatti: pensare di diventare giocatori di padel in autonomia è sbagliato per due motivi. Si rischia infatti di venire sistematicamente battuti da chi prende lezioni e, inoltre, crea più difficoltà al maestro qualora si decida di affidarsi a lui in futuro. Questi, infatti, non dovrà più lavorare su un principiante, ma dovrà anche intervenire per correggere gli errori commessi esercitandosi autonomamente.
· Non strafare: giocare a padel sette giorni su sette è controproducente. Non bisogna esagerare, avendo cura di alternare sempre lezioni e partite. Con una buona base di allenamento si può arrivare a disputare anche due o tre incontri a settimana, un limite da non superare
La potenza è niente senza il controllo
Sulla stessa lunghezza d’onda si trova Alessandro Pupillo. Anche per l’altro componente dell’Alpha Team è indispensabile affidare i propri progressi a un maestro: “Rimandare la palla oltre la rete è semplice, migliorare no. Nel breve tempo si registra un miglioramento abissale, ma lentamente ci si ferma. La curva di apprendimento rallenta, quindi per crescere servono lezioni”. Il consiglio è quindi quello di affidarsi ben presto a un istruttore, evitando di impiegare troppo tempo per correggere i vizi tecnici generati dall’autodidattismo. Pupillo offre poi un altro punto di vista, utile soprattutto a chi arriva al padel dal tennis:
· Non tirare forte: la presenza delle pareti, e la disabitudine ad utilizzarle, può portare a commettere questo errore. Così facendo un tennista, pur bravo, che approda al padel, rischia di venire beffato da un giocatore “puro” di padel con meno esperienza e abilità di lui
La parete non è nemica del giocatore
Cristiano Aristotile ha invece un approccio più “filosofico” alla disciplina. Per lui gli errori da non commettere quando ci si avvicina al padel sono:
· Considerare la parete una nemica: non bisogna avere paura di far rimbalzare la palla sulla parete, perché solo così si può migliorare il proprio livello
· Non fidarsi del proprio compagno: non importa quanto si sia bravi o allenati. Il padel è un gioco di coppia e la fiducia nel proprio partner è fondamentale per la buona riuscita di una partita
Partite o lezioni? In medio stat virtus
Pratica o teoria? David Verde offre il proprio punto di vista, suggerendo di non dare la priorità ad un aspetto a scapito dell’altro. Un principiante non deve commettere l’errore di:
· Non alternare lezioni e partite: è importante trovare il giusto mix. Non ha senso iniziare a giocare senza aver preso lezioni, ma neppure fare la prima partita dopo 20 allenamenti col maestro. La soluzione ideale è prendere 3-4 lezioni prima di affrontare il primo incontro. Da quel momento è opportuno mixare le cose, trovando un buon equilibrio
Non hai ancora preso una lezione né disputato una partita? Allora ricorda di presentarti all’appuntamento in modo impeccabile. Per farlo scegli la racchetta che più ti piace tra gli 11 modelli della nuova collezione Alphapadel!
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